2012 - Le mie vele d'epoca

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VELE D’EPOCA IMPERIA 2012

Al gazebo degli editori - Era la prima volta che ero presente a questa manifestazione. Gli stand degli editori erano allineati lungo la passeggiata ai bordi del porto antico. Le novità hanno sempre il pregio di essere vissute con entusiasmo e la vista spettacolare di cui si godeva dall'interno del nostro stand sulle imbarcazioni e sui nobili velieri che solcavano dolcemente l'acqua contribuiva a tenere alto il morale. L'editore di Magenes era presente soltanto il primo giorno, nei giorni successivi c'erano una sua collaboratrice e una standista. lo mi occupavo solo della vendita dei miei libri. Sin da subito è stato evidente che, rispetto alla folla che transitava davanti a noi di giorno e di notte, erano poche le persone che sostavano per guardare i titoli, sfogliare i libri, informarsi sui loro contenuti, dimostrando una qualche curiosità verso di essi. Noi passavamo ore intere in ozio totale, ad aspettare che qualcuno si fermasse.

    

Una cosa che avevo notato era che fra coloro che acquistavano i libri non c'era quasi nessun ligure. C'erano parecchi stranieri, soprattutto francesi e tedeschi, che erano lì in vacanza. Fra gli italiani, i più numerosi erano i piemontesi. Ricordo un signore di Villar Pellice, dunque montanaro, che ha acquistato il manuale per imparare la vela. Aveva infatti deciso che, una volta in pensione, sarebbe andato ad abitare al mare e avrebbe imparato questo sport. Una signora che era nel gazebo dei prodotti tipici liguri, responsabile di un consorzio dell'olio ligure, ha acquistato invece una copia della mia traduzione del Cristoforo Colombo di Jules Verne, che avevo portato con me, anche se non era previsto. Mi ha detto che intendeva regalarlo al fratello, collezionista di opere sul grande navigatore. Nel complesso, le vendite non sono andate troppo male. Inoltre, ho avuto occasione di parlare con lettori che già mi conoscevano, di incontrarne di nuovi e di scambiare con loro idee e impressioni. Di tanto in tanto, approfittavo dei momenti morti per andare a fare un giro in spiaggia...

Curiosità - I faretti degli stand erano accesi 24 ore su 24. L'ho fatto presente alla responsabile, ma mi ha risposto che la cosa era del tutto irrilevante. Evidentemente il risparmio energetico non era una priorità per lei. Una sera uno dei faretti, forse a causa del superlavoro, si è spento per sempre e ha lasciato al buio un'estremità dello stand. Il ragazzo che è venuto a ripararlo era affetto da un grave strabismo. Ho trovato strano che per un lavoro che può essere pericoloso e che richiederebbe una vista perfetta onde evitare di commettere errori venisse impiegata una persona con un simile svantaggio. Mi ha fatto venire in mente il dottore che aveva controllato la mia vista per il rinnovo della patente. Era daltonico e quindi, se qualcuno gli avesse spostato le strisce di stoffa colorata che dovevamo individuare e di cui lui conosceva a memoria la posizione, non sarebbe più stato in grado di riconoscerle. Ma si sa che non viviamo in un paese normale...




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